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Un anno nell’industria del cinema

A volte – molto spesso, in realtà – mi viene chiesto cosa faccio esattamente per vivere e come sia un anno-tipo nel settore in cui lavoro. Anche se la risposta cambia a seconda dell’industria di cui mi occupo al momento della domanda – a volte è quella del cinema, a volte si tratta di altre industrie culturali e creative –, ho deciso di fornirvi un esempio riassumendo i miei ultimi 12 mesi di lavoro (da marzo 2021 a marzo 2022). Pronti? Via!

Dunque, nell’ultimo anno ho lavorato esclusivamente per l’industria cinematografica ma, come ho detto, come consulente questo non è scontato: infatti, il 2021 era iniziato con un impegno a tempo pieno come Content Manager per una multinazionale del settore energetico. Ma questa è un’altra storia. Inoltre, come freelance lavoro con molti partner all’interno di una gamma di servizi e format differenti, quindi credo che sia più chiaro per chi legge suddividere i miei progetti in questo modo. Va anche ricordato che spesso opero attraverso collaborazioni o istituzioni e iniziative di terze parti, e, avendo firmato molti accordi di non divulgazione, spesso non posso fornire nomi o dettagli dei progetti in cui sono coinvolto.

Il poster di "Upper Story"
Il poster di Upper Story. On the Road to Well-Being,
un documentario di Alessandra Pedrotti Catoni.

Strategia e comunicazione digitale

Nel team di lavoro più “leggero” e semplice, ho collaborato con Roberto Braga con il quale, da marzo a fine dicembre 2021, abbiamo contribuito, a diverso titolo, al film documentario Upper Story. On the Road to Well-Being di Alessandra Pedrotti Catoni; al tour estivo del film coming-of-age Mi chiedo quando ti mancherò di Francesco Fei; e al progetto di ricerca DETECt – Detecting Transcultural Identity in European Popular Crime Narratives, finanziato dall’Unione Europea e incentrato sulle serie TV crime. Tra giugno e dicembre abbiamo anche ideato strategie per il lancio sui social media di cinque film (dall’animazione alla fantascienza, dal genere action alla commedia) attraverso l’agenzia di marketing per l’intrattenimento QMI, con sede a Milano.

Nel frattempo, ho avuto il piacere di continuare a lavorare con l’agenzia berlinese di marketing cinematografico Alphapanda, mettendo a punto strategie di marketing per diversi film in fase di sviluppo (tra cui horror, dramma, fantascienza, commedia, LGBTQ+) per clienti in Germania, Kosovo, Lituania, Svizzera e Paesi Bassi, e fornendo analisi per un progetto di branding per la Polonia.

Training e workshop

Per quanto riguarda le mie attività di formazione e consulenza, a luglio 2021 ho partecipato per la quinta volta agli Script to Film Workshops del Mediterranean Film Institute. Anche se stavolta solo a distanza, ho lavorato con gli scrittori/registi Angelos Tsaousis e Katharina Rivilis sui loro progetti HUMANΣ OF SILK ROAD e I’ll Be Gone in June, mentre ho tenuto la mia solita lezione su marketing e audience development a tutti i partecipanti.

Lo scorso novembre ho avuto l’opportunità di collaborare ancora una volta con il TorinoFilmLab, il cui Co-Production Fund sta sostenendo il film argentino Puán di María Alché e Benjamin Naishtat. Dopo aver lavorato con il team su temi di marketing e audience, il 29 novembre ho presentato il caso studio durante i Production Days di Torino Film Commission, nel talk “Early Marketing for Your Film: A Case Study From the 2021 TorinoFilmLab Co-Production Fund”.

Rientrato da Torino, il giorno dopo ho tenuto un workshop digitale di quattro ore per la Ravensbourne University all’interno del modulo Emerging Film Technology del corso di Laurea in Digital Film Production, iniziando i lavori con una presentazione dal titolo “Marketing Before (And After) Filmmaking: An Introduction”.

Una della location delle Giornate di Soletta
Una della location delle Giornate di Soletta.

A gennaio di quest’anno mi sono recato alle Giornate di Soletta (Solothurn Film Festival) in Svizzera per coordinare il workshop “Making of Audience: When the Promotion Begins Before the Film”, un evento in loco molto gradito, parte dell’offerta TFL Extended e incentrato sull’Audience Design. Subito dopo ho iniziato le attività con il team dello Script Lab RACCONTI #10, parte dell’IDM Film Fund, il Fondo per le produzioni cinematografiche e audiovisive dell’Alto Adige. Nelle settimane successive ho trascorso diverse ore online con i team dei progetti selezionati, iniziando la mia consulenza il 25 gennaio con la lezione “Film Marketing and Audience Development: First Approach and Tools”. Nello specifico, ho lavorato con Lorenz Tröbinger e Klara Pollak al loro progetto Son, con Ben von Grafenstein e Iris Sommerlatte su We Don’t Need Another Hero, e con Daniel von Aarburg e Sophia Rubischung su Lizard Boy.

E adesso? Attualmente sto fornendo una serie di consulenze che comprendono il documentario multipiattaforma di Laura D’Asta e un progetto della casa di produzione svizzera Filmgerberei, mentre il prossimo… potrebbe essere il vostro film?

Spero che questo post sia utile per capire perché, a volte, ci metto un po’ a spiegare cosa faccio quando qualcuno me lo chiede. Tutto sommato, considerato quanto l’industria cinematografica ha sofferto nel 2020 (e la fase delicata che sta ancora attraversando), continuo a pensare che sia un privilegio poter lavorare in questo settore e che dovremmo goderci le occasioni di collaborazione stimolanti ogni volta che ne abbiamo la possibilità. Come se non bastasse, questa settimana compio 40 anni, quindi quale momento migliore per festeggiare?

A proposito, quest’anno sarò a Cannes, quindi le possibilità di un drink faccia a faccia o di un caffè sono più alte del solito: se sarete al festival, non fate i timidi!

[Nella foto in alto: Beatrice Grannò e Claudia Marsicano in Mi chiedo quando ti mancherò, un film di Francesco Fei]

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